Dottor Lorenzo Corsi - Biologo Nutrizionista
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L'obesità è una condizione causata da una eccessiva quantità di tessuto adiposo.
«
Secondo
i
dati
forniti
dall’Organizzazione
mondiale
della
sanità
(Oms),
il
numero
di
persone
obese
nel
mondo
è
raddoppiato
a
partire
dal
1980:
nel
2014
oltre
1,9
miliardi
di
adulti
erano
in
sovrappeso,
tra
cui
oltre
600
milioni
obesi.
In
Italia,
nel
2015,
più
di
un
terzo
della
popolazione
adulta
(35,3%)
è
in
sovrappeso,
mentre
una
persona
su
dieci
è
obesa
(9,8%); complessivamente, il 45,1% dei soggetti di età ≥18 anni è in eccesso ponderale
» (
ISS
- accesso 22/10/2024).
Le ricerche scientifiche hanno mostrato inequivocabilmente
che l'aumento della massa adiposa predispone a malattie cardiache e vascolari,
ipertensione arteriosa, dislipidemie, diabete e cancro.
«Uno dei maggiori fattori di rischio per il cancro è la convivenza con il sovrappeso e l'obesità
e abbiamo prove evidenti che questo aumenta il rischio di sviluppare diversi tipi di cancro,
tra cui i tumori dell'intestino, della mammella e del fegato.» (WCRF - accesso 22/10/2024).
L'obesità
è
inoltre
associata
ad
un
aumentato
rischio
di
complicanze
osteoarticolari
(rachide
lombo
sacrale,
articolazione
coxo-femorale,
ginocchio
e
piede),
complicazioni
in
caso
di
intervento
chirurgico
e
ad
una
maggior
frequenza
di
calcolosi
della
colecisti
e
delle
vie
biliari.
La
donna
obesa
può
andare
incontro
ad
amenorrea,
ridotta
fertilità e complicazioni in caso di gravidanza.
Per
tutte
queste
ragioni
le
amministrazioni
sanitarie
del
mondo
industrializzato
invitano
vivamente
le
persone
a
controllare
il
peso
e
adottare
strategie
mirate
alla
modifica
delle
abitudini
alimentari
con
interventi
finalizzati
alla
riduzione
dell’energia
complessiva,
dei
grassi
totali,
dei
grassi
saturi
(prevalentemente
contenuti
negli
alimenti
di
origine animale) e degli zuccheri semplici provenienti da dolci e bevande.
Una
particolare
attenzione
andrebbe
posta
anche
all’eccesso
di
proteine
mentre
si
suggerisce
di
incrementare
il
consumo di frutta fresca, verdura, legumi, cereali e derivati di tipo integrale.
Sulla
base
dei
numerosi
dati
presenti
nella
letteratura
scientifica
tre
sono
gli
indici
più
importanti
per
una
valutazione prognostica dell'obeso: l'entità dell'eccesso di grasso, la sua localizzazione, e le fluttuazioni di peso.
Maggiore
quantità
di
tessuto
adiposo
implica
un
maggior
rischio
ma
le
complicanze
dell'obesità
sono
notevolmente
influenzate
dalla
diversa
distribuzione
del
tessuto
adiposo
e
quello
localizzato
tra
i
visceri
addominali che presenta caratteristiche morfologiche e funzionali diverse rispetto a quello sottocutaneo.
Gli
adipociti
(cellule
del
tessuto
adiposo)
viscerali
sono
maggiormente
irrorati
di
sangue,
mostrano
una
maggiore
attività
di
alcuni
recettori
che
mediano
gli
effetti
di
ormoni
come
adrenalina
e
noradrenalina
e
sono
caratterizzati
da un turn-over più rapido di trigliceridi rispetto a quelli del tessuto adiposo gluteo-femorale.
Numerosi
studi
epidemiologici
suggeriscono
che
è
l’accumulo
di
grasso
in
sede
viscerale
è
il
fattore
responsabile
delle conseguenze negative dell’obesità.
Per
esempio,
la
tolleranza
al
glucosio
in
soggetti
obesi
ma
con
accumulo
di
grasso
viscerale
relativamente
scarso,
era
paragonabile
a
quella
di
soggetti
non
obesi,
mentre
la
riduzione
del
peso,
soprattutto
se
a
carico
del
tessuto
adiposo viscerale rispetto al sottocutaneo, migliorava la sensibilità all’insulina.
Gli
adipociti
localizzati
in
sede
viscerale
producono
sostanze
di
natura
proteica
(adipochine)
che
sono
in
grado
di
regolare
l’attività
di
cellule
e
tessuti
dell’intero
organismo
e
che
sono
responsabili
delle
alterazioni
metaboliche
associate
all’obesità
viscerale.
Il
grasso
in
questa
sede
è
un
fattore
di
rischio
importante
per
una
serie
di
condizioni
e
patologie
croniche,
come
le
malattie
ischemiche
del
cuore,
l’ictus,
l’ipertensione
arteriosa,
il
diabete
tipo
2
e
alcuni tipi di cancro.
Anche
le
fluttuazioni
del
peso,
pur
essendo
ancora
oggetto
di
dibattito,
rappresentano
probabilmente
un
pericolo
per la salute nel lungo termine.
L'incremento
ponderale
che
segue
spesso
una
dieta
restrittiva
ha
effetti
negativi
sul
cuore,
sul
rene,
sul
controllo
della
glicemia
e
sui
livelli
di
lipidi
plasmatici.
Lo
stress
indotto
sull’organismo
dai
periodi
di
eccesso
alimentare
potrebbe non essere compensato da una riduzione dei fattori di rischio durante i periodi di restrizione calorica.
Da
non
trascurare
i
cambiamenti
del
tono
dell'umore
che
accompagnano
le
oscillazioni
del
peso,
che
possono
influenzare
negativamente
i
rapporti
sociali
e
familiari
e
comportare
una
riduzione
dell'autostima,
condizionando
in modo sfavorevole la sfera psicologica.
Rischi associati a continue variazioni del peso corporeo
•
Cambiamenti del tono dell'umore che possono riflettersi nei rapporti sociali e familiari
•
Significative modificazioni del bilancio energetico e aumento dell'efficienza calorica
•
Disturbi del comportamento alimentare
•
Ridistribuzione del grasso verso la regione centrale e viscerale dell'organismo
•
Aumentato rischio di morbilità e mortalità specie per patologie cardiovascolari
Rischi associati all’obesità
•
Aumentata mortalità
•
Cancro (endometrio, mammella, colon)
•
Diabete di tipo 2
•
Steatoepatite non alcolica
•
Calcolosi biliare
•
Ipertensione
•
Dislipidemie (alterazione della concentrazione di grassi nel sangue)
•
Problemi cardiovascolari
•
Aumentato rischio di complicanze in caso di gravidanza
•
Aumentato rischio di complicanze in caso di intervento chirurgico
•
Amenorrea e ridotta fertilità
•
Irsutismo
•
Sindrome varicosa degli arti inferiori
•
Problemi osteoarticolari (anca, ginocchio, piede)
•
Complicanze dermatologiche
•
Alterazioni della funzione respiratoria
La
riduzione
dell'eccesso
di
grasso
corporeo
è
sicuramente
un
obiettivo
prioritario
per
numerose
persone,
ma
è
necessario accettare il fatto che le diete e le soluzioni miracolose non esistono.
L'unica
strada
realmente
percorribile
è
quella
che
comporta
un
cambiamento
dello
stile
di
vita
e
delle
abitudini
alimentari.
Occorre liberarsi dai rituali dietetici e recuperare un rapporto sereno e non ansiogeno con il cibo.
Bisogna
evitare
soluzioni
che
prevedono
un
ossessivo
calcolo
delle
calorie
e
un
elenco
di
divieti
e
proibizioni.
Poiché
il
grasso
corporeo
contiene
una
notevole
quantità
di
energia
e
il
suo
utilizzo
è
condizionato
da
molti
fattori
e non tutti dipendenti dalla nostra volontà.
In un percorso di riduzione ponderale
è indispensabile accettare i tempi ed i limiti
che il nostro corpo impone.
Obesità e rischi associati
Lavoro per migliorare la tua salute psicofisica
Pagina aggiornata il 25 ottobre 2024
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