Biologo Nutrizionista
Dottor Lorenzo Corsi - Biologo Nutrizionista 349.67.00.453 CF: CRSLNZ62H07B832N - PI: 00617750450
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Dottor Lorenzo Corsi
L'obesità è una condizione causata da una eccessiva quantità di tessuto adiposo. « Secondo i dati forniti dall’Organizzazione mondiale della sanità (Oms), il numero di persone obese nel mondo è raddoppiato a partire dal 1980: nel 2014 oltre 1,9 miliardi di adulti erano in sovrappeso, tra cui oltre 600 milioni obesi. In Italia, nel 2015, più di un terzo della popolazione adulta (35,3%) è in sovrappeso, mentre una persona su dieci è obesa (9,8%); complessivamente, il 45,1% dei soggetti di età ≥18 anni è in eccesso ponderale » ( ISS - accesso 22/10/2024). Le ricerche scientifiche hanno mostrato inequivocabilmente che l'aumento della massa adiposa predispone a malattie cardiache e vascolari, ipertensione arteriosa, dislipidemie, diabete e cancro. «Uno dei maggiori fattori di rischio per il cancro è la convivenza con il sovrappeso e l'obesità e abbiamo prove evidenti che questo aumenta il rischio di sviluppare diversi tipi di cancro, tra cui i tumori dell'intestino, della mammella e del fegato.» (WCRF - accesso 22/10/2024). L'obesità è inoltre associata ad un aumentato rischio di complicanze osteoarticolari (rachide lombo sacrale, articolazione coxo-femorale, ginocchio e piede), complicazioni in caso di intervento chirurgico e ad una maggior frequenza di calcolosi della colecisti e delle vie biliari. La donna obesa può andare incontro ad amenorrea, ridotta fertilità e complicazioni in caso di gravidanza. Per tutte queste ragioni le amministrazioni sanitarie del mondo industrializzato invitano vivamente le persone a controllare il peso e adottare strategie mirate alla modifica delle abitudini alimentari con interventi finalizzati alla riduzione dell’energia complessiva, dei grassi totali, dei grassi saturi (prevalentemente contenuti negli alimenti di origine animale) e degli zuccheri semplici provenienti da dolci e bevande. Una particolare attenzione andrebbe posta anche all’eccesso di proteine mentre si suggerisce di incrementare il consumo di frutta fresca, verdura, legumi, cereali e derivati di tipo integrale. Sulla base dei numerosi dati presenti nella letteratura scientifica tre sono gli indici più importanti per una valutazione prognostica dell'obeso: l'entità dell'eccesso di grasso, la sua localizzazione, e le fluttuazioni di peso. Maggiore quantità di tessuto adiposo implica un maggior rischio ma le complicanze dell'obesità sono notevolmente influenzate dalla diversa distribuzione del tessuto adiposo e quello localizzato tra i visceri addominali che presenta caratteristiche morfologiche e funzionali diverse rispetto a quello sottocutaneo. Gli adipociti (cellule del tessuto adiposo) viscerali sono maggiormente irrorati di sangue, mostrano una maggiore attività di alcuni recettori che mediano gli effetti di ormoni come adrenalina e noradrenalina e sono caratterizzati da un turn-over più rapido di trigliceridi rispetto a quelli del tessuto adiposo gluteo-femorale. Numerosi studi epidemiologici suggeriscono che è l’accumulo di grasso in sede viscerale è il fattore responsabile delle conseguenze negative dell’obesità. Per esempio, la tolleranza al glucosio in soggetti obesi ma con accumulo di grasso viscerale relativamente scarso, era paragonabile a quella di soggetti non obesi, mentre la riduzione del peso, soprattutto se a carico del tessuto adiposo viscerale rispetto al sottocutaneo, migliorava la sensibilità all’insulina. Gli adipociti localizzati in sede viscerale producono sostanze di natura proteica (adipochine) che sono in grado di regolare l’attività di cellule e tessuti dell’intero organismo e che sono responsabili delle alterazioni metaboliche associate all’obesità viscerale. Il grasso in questa sede è un fattore di rischio importante per una serie di condizioni e patologie croniche, come le malattie ischemiche del cuore, l’ictus, l’ipertensione arteriosa, il diabete tipo 2 e alcuni tipi di cancro. Anche le fluttuazioni del peso, pur essendo ancora oggetto di dibattito, rappresentano probabilmente un pericolo per la salute nel lungo termine. L'incremento ponderale che segue spesso una dieta restrittiva ha effetti negativi sul cuore, sul rene, sul controllo della glicemia e sui livelli di lipidi plasmatici. Lo stress indotto sull’organismo dai periodi di eccesso alimentare potrebbe non essere compensato da una riduzione dei fattori di rischio durante i periodi di restrizione calorica. Da non trascurare i cambiamenti del tono dell'umore che accompagnano le oscillazioni del peso, che possono influenzare negativamente i rapporti sociali e familiari e comportare una riduzione dell'autostima, condizionando in modo sfavorevole la sfera psicologica. Rischi associati a continue variazioni del peso corporeo Cambiamenti del tono dell'umore che possono riflettersi nei rapporti sociali e familiari Significative modificazioni del bilancio energetico e aumento dell'efficienza calorica Disturbi del comportamento alimentare Ridistribuzione del grasso verso la regione centrale e viscerale dell'organismo Aumentato rischio di morbilità e mortalità specie per patologie cardiovascolari Rischi associati all’obesità Aumentata mortalità Cancro (endometrio, mammella, colon) Diabete di tipo 2 Steatoepatite non alcolica Calcolosi biliare Ipertensione Dislipidemie (alterazione della concentrazione di grassi nel sangue) Problemi cardiovascolari Aumentato rischio di complicanze in caso di gravidanza Aumentato rischio di complicanze in caso di intervento chirurgico Amenorrea e ridotta fertilità Irsutismo Sindrome varicosa degli arti inferiori Problemi osteoarticolari (anca, ginocchio, piede) Complicanze dermatologiche Alterazioni della funzione respiratoria La riduzione dell'eccesso di grasso corporeo è sicuramente un obiettivo prioritario per numerose persone, ma è necessario accettare il fatto che le diete e le soluzioni miracolose non esistono. L'unica strada realmente percorribile è quella che comporta un cambiamento dello stile di vita e delle abitudini alimentari. Occorre liberarsi dai rituali dietetici e recuperare un rapporto sereno e non ansiogeno con il cibo. Bisogna evitare soluzioni che prevedono un ossessivo calcolo delle calorie e un elenco di divieti e proibizioni. Poiché il grasso corporeo contiene una notevole quantità di energia e il suo utilizzo è condizionato da molti fattori e non tutti dipendenti dalla nostra volontà. In un percorso di riduzione ponderale è indispensabile accettare i tempi ed i limiti che il nostro corpo impone.

Obesità e rischi associati

Lavoro per migliorare la tua salute psicofisica

Pagina aggiornata il 25 ottobre 2024

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Dott. Lorenzo Corsi C- Biologo Nutrizionista 349.67.00.453 CF: CRSLNZ62H07B832N - PI: 00617750450

Obesità e rischi per la salute

CF: CRSLNZ62H07B832N PI: 00617750450
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L'obesità è una condizione causata da una eccessiva quantità di tessuto adiposo. « Secondo i dati forniti dall’Organizzazione mondiale della sanità (Oms), il numero di persone obese nel mondo è raddoppiato a partire dal 1980: nel 2014 oltre 1,9 miliardi di adulti erano in sovrappeso, tra cui oltre 600 milioni obesi. In Italia, nel 2015, più di un terzo della popolazione adulta (35,3%) è in sovrappeso, mentre una persona su dieci è obesa (9,8%); complessivamente, il 45,1% dei soggetti di età ≥18 anni è in eccesso ponderale » (ISS - accesso 22/10/2024). Le ricerche scientifiche hanno mostrato inequivocabilmente che l'aumento della massa adiposa predispone a malattie cardiache e vascolari, ipertensione arteriosa, dislipidemie, diabete e cancro. «Uno dei maggiori fattori di rischio per il cancro è la convivenza con il sovrappeso e l'obesità e abbiamo prove evidenti che questo aumenta il rischio di sviluppare diversi tipi di cancro, tra cui i tumori dell'intestino, della mammella e del fegato.» (WCRF - accesso 22/10/2024). L'obesità è inoltre associata ad un aumentato rischio di complicanze osteoarticolari (rachide lombo sacrale, articolazione coxo-femorale, ginocchio e piede), complicazioni in caso di intervento chirurgico e ad una maggior frequenza di calcolosi della colecisti e delle vie biliari. La donna obesa può andare incontro ad amenorrea, ridotta fertilità e complicazioni in caso di gravidanza. Per tutte queste ragioni le amministrazioni sanitarie del mondo industrializzato invitano vivamente le persone a controllare il peso e adottare strategie mirate alla modifica delle abitudini alimentari con interventi finalizzati alla riduzione dell’energia complessiva, dei grassi totali, dei grassi saturi (prevalentemente contenuti negli alimenti di origine animale) e degli zuccheri semplici provenienti da dolci e bevande. Una particolare attenzione andrebbe posta anche all’eccesso di proteine mentre si suggerisce di incrementare il consumo di frutta fresca, verdura, legumi, cereali e derivati di tipo integrale. Sulla base dei numerosi dati presenti nella letteratura scientifica tre sono gli indici più importanti per una valutazione prognostica dell'obeso: l'entità dell'eccesso di grasso, la sua localizzazione, e le fluttuazioni di peso. Maggiore quantità di tessuto adiposo implica un maggior rischio ma le complicanze dell'obesità sono notevolmente influenzate dalla diversa distribuzione del tessuto adiposo e quello localizzato tra i visceri addominali che presenta caratteristiche morfologiche e funzionali diverse rispetto a quello sottocutaneo. Gli adipociti (cellule del tessuto adiposo) viscerali sono maggiormente irrorati di sangue, mostrano una maggiore attività di alcuni recettori che mediano gli effetti di ormoni come adrenalina e noradrenalina e sono caratterizzati da un turn-over più rapido di trigliceridi rispetto a quelli del tessuto adiposo gluteo-femorale. Numerosi studi epidemiologici suggeriscono che è l’accumulo di grasso in sede viscerale è il fattore responsabile delle conseguenze negative dell’obesità. Per esempio, la tolleranza al glucosio in soggetti obesi ma con accumulo di grasso viscerale relativamente scarso, era paragonabile a quella di soggetti non obesi, mentre la riduzione del peso, soprattutto se a carico del tessuto adiposo viscerale rispetto al sottocutaneo, migliorava la sensibilità all’insulina. Gli adipociti localizzati in sede viscerale producono sostanze di natura proteica (adipochine) che sono in grado di regolare l’attività di cellule e tessuti dell’intero organismo e che sono responsabili delle alterazioni metaboliche associate all’obesità viscerale. Il grasso in questa sede è un fattore di rischio importante per una serie di condizioni e patologie croniche, come le malattie ischemiche del cuore, l’ictus, l’ipertensione arteriosa, il diabete tipo 2 e alcuni tipi di cancro. Anche le fluttuazioni del peso, pur essendo ancora oggetto di dibattito, rappresentano probabilmente un pericolo per la salute nel lungo termine. L'incremento ponderale che segue spesso una dieta restrittiva ha effetti negativi sul cuore, sul rene, sul controllo della glicemia e sui livelli di lipidi plasmatici. Lo stress indotto sull’organismo dai periodi di eccesso alimentare potrebbe non essere compensato da una riduzione dei fattori di rischio durante i periodi di restrizione calorica. Da non trascurare i cambiamenti del tono dell'umore che accompagnano le oscillazioni del peso, che possono influenzare negativamente i rapporti sociali e familiari e comportare una riduzione dell'autostima, condizionando in modo sfavorevole la sfera psicologica. Rischi associati a continue variazioni del peso corporeo Cambiamenti del tono dell'umore che possono riflettersi nei rapporti sociali e familiari Significative modificazioni del bilancio energetico e aumento dell'efficienza calorica Disturbi del comportamento alimentare Ridistribuzione del grasso verso la regione centrale e viscerale dell'organismo Aumentato rischio di morbilità e mortalità specie per patologie cardiovascolari Rischi associati all’obesità Aumentata mortalità Cancro (endometrio, mammella, colon) Diabete di tipo 2 Steatoepatite non alcolica Calcolosi biliare Ipertensione Dislipidemie (alterazione della concentrazione di grassi nel sangue) Problemi cardiovascolari Aumentato rischio di complicanze in caso di gravidanza Aumentato rischio di complicanze in caso di intervento chirurgico Amenorrea e ridotta fertilità Irsutismo Sindrome varicosa degli arti inferiori Problemi osteoarticolari (anca, ginocchio, piede) Complicanze dermatologiche Alterazioni della funzione respiratoria La riduzione dell'eccesso di grasso corporeo è sicuramente un obiettivo prioritario per numerose persone, ma è necessario accettare il fatto che le diete e le soluzioni miracolose non esistono. L'unica strada realmente percorribile è quella che comporta un cambiamento dello stile di vita e delle abitudini alimentari. Occorre liberarsi dai rituali dietetici e recuperare un rapporto sereno e non ansiogeno con il cibo. Bisogna evitare soluzioni che prevedono un ossessivo calcolo delle calorie e un elenco di divieti e proibizioni. Poiché il grasso corporeo contiene una notevole quantità di energia e il suo utilizzo è condizionato da molti fattori e non tutti dipendenti dalla nostra volontà. In un percorso di riduzione ponderale è indispensabile accettare i tempi ed i limiti che il nostro corpo impone.