Dott. Lorenzo Corsi C- Biologo Nutrizionista 349.67.00.453
CF: CRSLNZ62H07B832N - PI: 00617750450
L'obesità
è
una
condizione
causata
da
una
eccessiva
quantità
di
tessuto
adiposo.
Si
calcola
che
vi
siano
oltre
300
milioni
di
persone
sovrappeso
nel
mondo
e
le
stime
la
pongono
come
la
causa
di
300.000
morti
premature
nel
1990
negli
Stati
Uniti.
In
Italia
si
contano
5
milioni
di
obesi
e
20
milioni
di
persone
sovrappeso.
Secondo
l'Organizzazione
Mondiale
della
Sanità
questa
condizione
è
aumentata
vertiginosamente
negli
ultimi
anni
ed
un
dato
particolarmente
allarmante
è
il
numero
crescente
di
casi
di
obesità
infantile;
secondo
alcune
stime
nel
1995
si
contavano
22
milioni
di
bambini
obesi
nel
mondo
e
nel
nostro
paese
alcuni
recenti
studi
indicano
che
oltre
il
30%
della
popolazione
fra
otto
e
dieci
anni
è
sovrappeso.
Le
indagini
epidemiologiche
hanno
mostrato
inequivocabilmente
che
l'aumento
della
massa
adiposa
predispone
a
malattie
cardiache
e
vascolari,
ipertensione
arteriosa,
dislipidemie,
diabete
e
cancro.
L'obesità
è
inoltre
associata
ad
un
aumentato
rischio
di
complicanze
osteoarticolari
(rachide
lombo
sacrale,
articolazione
coxo-femorale,
ginocchio
e
piede),
complicazioni
in
caso
di
intervento
chirurgico
e
ad
una
maggior
frequenza
di
calcolosi
della
colecisti
e
delle
vie
biliari.
La
donna
obesa
può
andare
incontro
ad
amenorrea,
ridotta
fertilità
e
complicazioni
in
caso
di
gravidanza.
Recentemente
è
stato
visto
che
indipendentemente
da
altri
fattori
(fumo,
alcool,
farmaci,
età,
sesso
e
infezioni
da
HBV
e
HCV)
l'eccedenza
ponderale
può
essere
responsabile
di un aumento dei valori di transaminasi nel sangue.
Visti
e
considerati
i
rischi
associati
all'obesità,
tutte
le
amministrazioni
sanitarie
del
mondo
industrializzato
invitano
vivamente
le
persone
a
controllare
il
loro
peso
e
adottare
strategie
mirate
alla
modifica
delle
abitudini
alimentari
con
interventi
finalizzati
alla
riduzione
dei
grassi
saturi
(prevalentemente
di
origine
animale)
e
all'incremento
del
consumo di frutta, verdura, cereali e legumi.
Sulla
base
dei
numerosi
dati
presenti
nella
letteratura
scientifica
tre
sono
gli
indici
più
importanti
per
una
valutazione
prognostica
dell'obeso:
l'entità
dell'eccesso
di
grasso,
la
sua
localizzazione,
e
le
fluttuazioni
di
peso.
Maggiore
quantità
di
tessuto
adiposo
implica
un
maggior
rischio
ma
le
complicanze
dell'obesità
sono
notevolmente
influenzate
dalla
diversa
distribuzione
del
tessuto
adiposo.
Il
grasso
depositato
tra
i
visceri
addominali
e
sul
tronco
aumenta
molto
il
rischio
per
ipertensione,
diabete,
infarto
e
trombosi.
Questo
tipo
di
obesità
(androide)
spesso
conosciuta
come
obesità
a
mela
o
centrale
diventa
nel
corso
degli
anni
un
fattore
di
notevole
rischio
per
le
condizioni
patologiche suddette.
Le
fluttuazioni
del
peso
rappresentano
anch'esse
un
pericolo
per
la
salute.
L'incremento
ponderale
che
segue
spesso
una
dieta
restrittiva
può
configurarsi
come
una
reale
minaccia,
essendo
questa
fase
associata
ad
un
aumento
del
rischio
cardiovascolare
ed
i
notevoli
cambiamenti
del
tono
dell'umore
che
accompagnano
le
suddette
oscillazioni
ponderali
influenzano
negativamente
i
rapporti
sociali
e
familiari e comportano spesso una riduzione dell'autostima.
In
seguito
a
diete
restrittive
e
riduzione
eccessiva
del
peso
si
assiste
ad
una
serie
di
modificazioni
fisiche
e
comportamentali
che
portano
a
perdere
il
controllo
sul
cibo
ed
aumentare
il
peso
corporeo.
La
fame
e
l'aumento
della
sensibilità
nei
confronti
dei
cibi,
normali
conseguenze
della
restrizione
calorica
e
della
eccessiva
perdita
del
peso,
vengono
interpretati
come
un
fallimento
personale
e
le
sempre
più
numerose
trasgressioni
alla
dieta
contribuiscono
a
generare
sensi
di
colpa
ed
altri
pensieri
corresponsabili
della
riduzione
dell'autostima.
Sono
molte
le
persone
che
perpetuano
questo
ciclo
per
anni,
dedicando
tutte
le
loro
energie
al
controllo
ossessivo
del
peso,
attribuendo
la
causa
del
loro
fallimenti
ad
una
incapacità
personale
ignorando
il
fatto
che,
complici
a
volte
anche
professionisti
senza
scrupoli
e/o
familiari
troppo
esigenti,
si
erano
dati
obiettivi
incompatibili
con
la
loro
costituzione
fisica
e
pertanto
irrealistici.
Rischi associati alla WCS
1
.
Cambiamenti
del
tono
dell'umore
che
possono
riflettersi
nei
rapporti sociali e familiari
2
.
Significative
modificazioni
del
bilancio
energetico
e
aumento
dell'efficienza calorica
3
.
Disturbi del comportamento alimentare
4
.
Ridistribuzione
del
grasso
verso
la
regione
centrale
e
viscerale
dell'organismo
5
.
Aumentato
rischio
di
morbilità
e
mortalità
specie
per
patologie
cardiovascolari
La
riduzione
dell'eccesso
di
grasso
corporeo
è
sicuramente
un
obiettivo
prioritario
ma
l'unica
strada
realmente
percorribile
è
quella
che
comporta
un
parziale
cambiamento
dello
stile
di
vita
e
delle
abitudini
alimentari.
È
necessario
accettare
il
fatto
che
le
diete
e
le
soluzioni
miracolose
in
grado
di
risolvere
il
problema
per
noi
non
esistono,
occorre
liberarsi
dai
rituali
dietetici
evitando
soluzioni
che
prevedono
un
ossessivo
calcolo
delle
calorie,
divieti
e
proibizioni.
È
indispensabile
accettare
i
tempi
ed
i
limiti
che
il
nostro
corpo
impone
e
recuperare
un
rapporto sereno e non ansiogeno con il cibo
.
Obesità e rischi per la salute
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